Dal Monte Terminio al Monte Cervialto

Serino, Santa Lucia di Serino, Santo Stefano del Sole, Volturara Irpina, Montella, Bagnoli Irpino, Nusco, Lioni

Comune di Serino

COME ARRIVARE:
IN AUTO: raccordo autostradale Avellino-Salerno
IN AUTOBUS: è possibile raggiungere Serino con la linea AIR Avellino.
COSA VISITARE:
Le prime notizie riguardanti il Paese sono di epoca preistorica, il rinvenimento in quest’area di reperti archeologici testimoniano, infatti, presenze umane sin dal Paleolitico. Due saggi di scavo, eseguiti presso la sorgente della “Tornola” ad 850 metri s.l.m. e presso la frazione Sala, nel fondovalle, hanno, infatti, portato alla scoperta di punte in pietra lavorata, risalenti rispettivamente a 31.000 anni fa i primi e ad un’epoca posteriore i secondi.

Alla prima Età del Ferro sono invece attribuibili i nuclei insediativi sparsi e le sepolture a fossa delle popolazioni che si stanziarono nell’Avellinese; si trattava di genti, tra cui i Sanniti, appartenenti alla stirpe umbro sabellica.

CONVENTO dei FRATI MINORI
Questo convento fu eretto agli inizi del XVII secolo per volere dei cittadini serinesi; la prima notizia risale al 1613, quando i Padri vocali diedero il loro assenso al sindaco di Serino, Giovanni Battista Moscati, per la fondazione di questo nuovo centro di culto. I lavori di costruzione ebbero inizio dalla chiesa, mentre la posa della prima pietra del convento ebbe luogo il 27 settembre 1617; la costruzione, a causa delle limitate risorse economiche, procedette a rilento e per la conclusione dei lavori bisognò attendere l’anno 1644. La struttura presentava un piccolo chiostro, per il quale fu chiesta e ottenuta nel 1705 l’autorizzazione per l’esecuzione di un ciclo di affreschi. L’incarico fu affidato al pittore Michele Ricciardi, artista noto ai padri francescani per le opere da lui eseguite in altri conventi della provincia religiosa. Oggi, grazie ai recenti restauri, è ancora possibile ammirare scene della vita di San Francesco, di Sant’Antonio, di San Pietro d’Alcantara e di San Giovanni da Capestrano, che scandiscono i momenti del racconto agiografico figurato.
Castello Medioevale
È possibile visitare i resti del castello feudale, nei pressi di Ferrari, sulla cima della collina da cui dominava l’intera valle con i suoi casali. Si pensa che sia stato costruito per difesa dei Saraceni); Castello Dorano (Laurano l’ origine del castello, secondo storiografi noti, risale al tempo delle guerre sociali 91-88 c.C.).
Chiesa Di Santa Maria Della Neve
(alla frazione Sala si trova l'edificio risalente al sedicesimo secolo);
Chiesa di San Lorenzo
(Una chiesetta settecentesca alla località canale custodisce un dipinto del Guarini, raffigurante la Deposizione, ed un dipinto attribuito al Solimena);
Chiesa Della Santissima Annunziata
(Alla frazione San Biagi). In questa chiesa sono custoditi tesori d’arte sacra tra i quali dipinti dell’Annunziata e una Deposizione attribuiti al Solimena, di epoca sei-settecentesca;
Chiesa Di San Giovanni
(Maestoso edificio seicentesco in cui si custodiscono due tele, una raffigurante la Madonna Incoronata e l’altra raffigurante San Alfonso. La chiesa è sita alla frazione Ferrari);
Chiesa Di Sant’Antonio Di Padova
(1527, frazione Rivottoli);
Chiesa del SS. Corpo di Cristo
(in Frazione San Sossio ricostruita dopo il sisma del 23 novembre 809;
Chiesa Madonna dell’Assunta
(in Frazione Fontanelle);
Chiesa di Santa Lucia
(in Frazione Ponte che risale al 1276);
Chiesa di Montevergine
(in frazione Dogana vecchia);
Chiesa di San Francesco.
ALTRO DA VEDERE:
Oratorio Pelosi (Ubicato negli stretti vicoli dell'antica frazione Canale, il piccolo edificio di culto risale all'epoca settecentesca. Davvero graziosa è la facciata in stile lardo-barocco e, al suo interno, un dipinto del pittore Battista Rossi del 1750).
La Grotta del SS. Salvatore (La grotta del SS. salvatore è situata in località Cerreto, nel cuore del monte Terminio, è ricca di stalattiti, al centro presenta un altare su cui spicca l'immagine della trasfigurazione di Gesù; ai lati, invece, vi sono due statue m legno, quella del Salvatore (1509) e quella di San Michele Arcangelo. A sinistra c'è una scala attraverso la quale si accede alla parte superiore della grotta sulla cui parete c'è il dipinto raffigurante il Padre Eterno. La leggenda narra che in quella grotta vi abitava; il diavolo che scacciato dall'Angelo precipitò sulla vicina rupe su cui si nota una striscia di sangue. Il 6 agosto, festa della Trasfigurazione, è meta di pellegrinaggio).
MANIFESTAZIONI:
Gennaio - Falò della Befana
Febbraio-Marzo - Mascarata (sfilate di carnevale)
Marzo-Aprile - Rosamarina (festa pasquale); Pasqua delle Rose
Giugno - 13 giugno, frazioni Rivottoli-Convento di S. Francesco: processione di S. Antonio; fine settimana successivo al 24 giugno, frazione Ferrari, festa di S. Giovanni Battista
Luglio - 2 luglio, c/o Castello Feudale, località Coppola, processione della Madonna delle Grazie; prima domenica del mese, frazione Rivottoli, festa di S. Antonio; 16 luglio, frazione S. Biagio, festa della Madonna del Carmine; seconda domenica del mese, frazione Canale, Festa di S. Antonio e S. Lorenzo; ultima domenica del mese, frazione Ponte, festa di S. Luca
Agosto - Prima domenica del mese, frazione Ferrari, Festa di Maria SS. Del Carmelo, lunedì successivo, balli, canti e giochi sull’Aia; 3 agosto, frazione S. Biagio, processione in montagna del SS. Salvatore; 5 agosto, Sala, festa della Madonna delle Neve; 7 agosto, frazione S. Biagio, Processione di S. Donato
Settembre - Prima domenica del mese: frazione Fontanelle, festa in onore di Santa Maria Assunta in cielo; seconda domenica del mese: frazione Doganavecchia, festa in onore di Maria Santissima di Montevergine.
Ottobre - Sagra della castagna: generalmente si tiene il primo fine settimana di ottobre. 4 ottobre: frazione San Giacomo, Festa di San Francesco.
Dicembre - Fuochi di Natale e San Silvestro

Comune di Santa Lucia di Serino

Distanza da Serino 7,3 km – tempo di percorrenza 12 minuti circa.
COME ARRIVARE:
IN AUTO: Da Napoli (68 Km) A1/E45 uscita Canosa sulla Caserta Roma, A 16/E482 direzione Avellino, uscita Avellino ovest bretelle A16/ss7bis, E481 in direzione Salerno, uscita Sala, Serino; Da Avellino (8 Km) E481 direzione Salerno, uscita Sala, Serino; Da Salerno (28 km) E481 direzione Avellino, uscita Sala, Serino. Le linee Sita effettuano corse giornaliere verso i comuni vicini e le città di Avellino e Napoli.
IN AUTOBUS: Le linee Sita effettuano corse giornaliere verso i comuni vicini e le città di Avellino e Napoli.
COSA VISITARE:
Chiesa di Santa Lucia
Nel 1309 nasce la prima confraternita. Ricostruita nel 1634, dopo il suo crollo conseguente all’eruzione del Vesuvio del 1631, divenne chiesa parrocchiale nel 1639. L’intitolazione ai due santi Apostoli Pietro e Paolo risale al 1839. Vi è annessa la chiesa di san Giuseppe Moscati.
Chiesa di S. Rocco
Protettore del paese, edificata nella omonima contrada, conserva una statua lignea del Santo. Adiacente alla chiesa madre, sorge la nuova cappella dedicata dedicata all’Immacolata e a San Giuseppe Moscati, costruita dopo il sisma dell’ 80 sul sito di altre due cappelle.
Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli
Quaranta giorni dopo Pasqua si celebra nell’area antistante la festa delle scarole. Su un falò arde una scarola data alle fiamme dalla gente raccolta intorno al fuoco, per aspettare la rilevazione divina sull’anno che verrà. Il rito propiziatorio, a seconda del colore delle fiamme, tinge la nuova annata di promesse di fortuna o di disgrazie.
Monastero delle Clarisse
Costruito nel 1599, solo nel 1608 cominciò ad essere abitato dalle suore provenienti dal Monastero della Consolazione di Napoli. Splendido esempio di barocco, la chiesa conserva intatti numerosi affreschi settecenteschi. Sul soffitto un olio del Ricciardi del 1715. Vi è annessa la chiesa di Santa Maria della Sanità che risale agli inizi del sec. XVII. Nel 1998è stata staccata dall’Arcidiocesi di Salerno per passare a quella di Avellino.
Monastero di Santa Maria della Sanità
Costruito nel 1599 dal Cavaliere di Malta Giulio Chianella, conserva discrete opere d'arte tra cui un dipinto di Ricciardi del 1715 e la statua lignea della Madonna col Bambino di Nicola Fumo da Baronissi. Al suo interno le celle sono ariose, belli i terrazzi e i cortili panoramici. Di notevole interesse è anche l’annessa chiesa tardobarocca.

Di grande pregio artistico sono inoltre due statue raffiguranti Sant’Orsola e Santa Caterina d’Alessandria. Interessante è infine il pavimento di ceramica dipinto a mano.
MANIFESTAZIONI:
Festa di Sant’Antonio - 13 giugno
Festa della Madonna del Carmine - 16 luglio
Festa della Madonna del Rosario - ottobre
Festa di Santa Lucia - 13 dicembre
Sagra dei prodotti tipici - agosto/ottobre

Comune di Santo Stefano del Sole

Comune di SANTO STEFANO DEL SOLE (Av)
Distanza da Sorbo Serpico 4 Km – tempo di percorrenza 6 minuti.
COME ARRIVARE:
IN AUTO: da Avellino: percorrere via Francesco Tedesco, svoltare a destra su via Fratelli Troncone, quindi proseguire su Contrada Tufarole SP/24, poi svoltare leggermente a destra su Contrada Nove Soldi SP/206 ed ancora sulla provinciale per San Michele SP/223, SP/182 e SP/5. Da Sorbo Serpico, immettersi sulla via Provinciale Turci/SP17, per poi proseguire sulla SP35.
IN TRENO: la stazione ferroviaria più vicina è quella di San Michele di Serino, a circa 3 Km di distanza.
IN AUTOBUS: è raggiungibile mediante le autolinee pubbliche Air.
COSA GUSTARE:
Il territorio di Santo Stefano del Sole comprende una fascia pianeggiante alla destra del fiume Sabato, una fascia collinare rivolta verso il Partenio, ed una ampia zona montana. È un terreno molto fertile. La collina gode di una meravigliosa esposizione: i raggi del sole la baciano dall’alba al tramonto. È facile intuire perché vigneti e alberi da frutta, in particolare i ciliegi, diano ottimi ed abbondanti frutti.
La zona è nota per gli allevamenti di agnelli e conigli e per la produzione di olio, ciliegie, nocciole e castagne. Al visitatore vengono inoltre offerte prelibate specialità eno-gastronomiche, come i tipici “paccheri”, pasta fatta a mano e condita con gustoso ragù di carne e pomodoro, il tutto innaffiato dal buon vino locale.
Trionfano in cucina le cose semplici, fatte con cura e passione: rape e patate; carne di maiale, patate e “pepaine”; braciole di cotenna.
COSA VISITARE:
Il Centro Storico, di impianto medievale, è caratterizzato da amene stradine, abitazioni con portali artistici e palazzi gentilizi.
La Chiesa Madre, situata nella panoramica piazza del centro antico, ha una sola navata e conserva al suo interno diverse opere d'arte sacra.
Nei suoi pressi è ubicata la piccola Cappella di S. Michele Arcangelo, la chiesa più antica presente sul territorio di Santo Stefano del Sole.
Il Palazzo Baronale risale al ‘700 ed è oggi sede dell'Amministrazione Comunale.
A coloro che desiderano un itinerario di tipo naturalistico si segnalano le Sorgenti Urciuoli, che alimentano L'Acquedotto di Napoli, il Monte Faggeto, la strada panoramica degli Ulivi e la Piazza del Sole, il cui elemento distintivo sono 3 pini secolari.
Nacque a Santo Stefano del Sole il famigerato brigante "Laurenziello De Feo”, giustiziato ad Avellino - in piazza della Liberta' - il 6 maggio 1812 con i suoi compagni.
CONSIGLI UTILI:
È preferibile una tappa a Santo Stefano nei mesi di maggio – giugno per poter gustare le sue succulente ciliegie.
ALTRO DA VEDERE:
All’inizio del centro abitato, alla località “Piedicasale” sorge la Cappella dell’Annunziata. Fu edificata nel 1698 dal Marchese di Santo Stefano Domenico Gesualdo. Ha una struttura molto semplice e sobria; attualmente è sede dell’ultima arciconfraternita rimasta in paese. Le cure costanti dei confratelli hanno permesso che arrivasse ai nostri giorni in ottimo stato di conservazione.
MANIFESTAZIONI:
Via Crucis - lungo il tragitto si sosta per pregare dinanzi ai falò
Sagra delle ciliegie - giugno
Festa di San Vito - ultima domenica di agosto
Anniversario della traslazione delle reliquie di S. Vito - ultima domenica di agosto
Sagra del vitello paesano - ultimo venerdì di agosto
Sole e Arte - 17/18 agosto
I Need Festival - 2 giorni di arte, musica, amore e natura - agosto

Comune di Volturara Irpina

Comune di VOLTURARA (Av)
Distanza da Montemarano 11,6 Km – tempo di percorrenza 16 minuti circa.
COME ARRIVARE:
IN AUTO: da Avellino: il Comune è raggiungibile attraverso la S7 Ofantina, uscita Volturara. Da Montemarano: Volturara è raggiungile attraverso una pittoresca strada provinciale (SP 220; SP 152; SP 108).
IN AUTOBUS: è possibile raggiungere Volturara con la linea AIR Avellino.
COSA GUSTARE:
Prima di accedere a Volturara, si consiglia una sosta alla Piana del Dragone, lago carsico posto a circa 670 m sopra il livello del mare, circondato da verdi monti. Siamo in presenza di una vasta estensione utilizzata per il pascolo di vacche podoliche.
La Piana, essendo sprovvista di emissario superficiale, deve essere considerata come un bacino che raccoglie acque provenienti dalle piogge e dallo scioglimento delle nevi invernali, dando vita ad un lago stagionale.

In verità queste acque meteoriche ristagnerebbero nella piana se non trovassero sbocco in un inghiottitoio naturale generato da una faglia, nota come Bocca del Dragone, situata nella parte più depressa del bacino.

Attorno alla Piana sono numerosissime le piccole aziende dedite alla trasformazione lattiero-casearia ed alla commercializzazione dei relativi prodotti. In particolare, è caratteristica la lavorazione del fiordilatte vaccino e delle scamorze, entrambi formaggi a pasta filata dall’aroma caratteristico dovuto alla bontà ed alla genuinità della materia prima utilizzata.

Oltre all’agricoltura e alla pastorizia, fonte di reddito per la popolazione sono i boschi nei quali è notevole la produzione di castagne, cosiddetta “Palommina rossa di Volturara”.

Abbondano i prodotti del sottobosco: funghi, origano, fragole e l’ottimo tartufo “Scorzone di Volturara” particolare per il suo aroma e profumo. Tutte delizie che il visitatore può gustare nei ristoranti locali o durante le numerose manifestazioni che la Pro Loco organizza.

La tradizione culinaria volturarese si lega, inevitabilmente, ai prodotti della terra. Tra i piatti tipici da non perdere si segnalano: salsicce, patate e “pepacchie”, rape e patate; polenta e ragù, “pepacchie” e pancetta.
COSA VISITARE:
Castello

I ruderi del castello medievale eretto durante la dominazione normanna dominano - dal punto più alto - il centro abitato. Dal Castello si gode un vastissimo panorama, che nei giorni più limpidi consente di ammirare la Valle del fiume Sabato, i Monti Picentini e le propaggini dell'Alta Irpinia.

Santuario di S. Michele

Vicino al castello venne edificato, per volontà dei feudatari Carafa, il Santuario che però attualmente è in fase di ristrutturazione.

CONSIGLI UTILI:
Una tappa obbligata è la visita al “Museo della Civiltà Contadina” che è in grado di risvegliare l’interesse per la tradizione, ricostruire il passato, conoscere le sane e genuine radici di un popolo. In sintesi, è questo l’obiettivo che l'Associazione il “Tiglio” ha cercato di perseguire con il suddetto museo, visitabile secondo il seguente orario:

Settembre/Aprile:
Sabato e domenica, ore 16.00 – 18.00

Maggio/Agosto:
Sabato e domenica, ore 18.00 – 20.00

N.B. Per gruppi e scuole la visita è possibile tutti i giorni (è obbligatoria la prenotazione).
ALTRO DA VEDERE:
Volturara Irpina vanta un ricchissimo patrimonio naturalistico e paesaggistico; antica terra di briganti, offre itinerari di grande fascino e suggestione.
Nel comune ricade il pianoro di Campolaspierto, sito di rara bellezza dove è possibile effettuare interessanti escursioni a cavallo. Ai limiti dello stesso, si ha l'opportunità di ammirare un faggio ultracentenario, segnalato dalla pubblicazione del Corpo Forestale dello Stato come uno dei più vecchi alberi italiani.
MANIFESTAZIONI:
Carnevale Volturarese - febbraio
Festa del santo patrono Sant’Antonio da Padova - ultima settimana di luglio
“A’ Ccapo ‘A ‘Nni ‘Mmonte, musica, colore e folklore” - 1ª settimana di agosto
Festa della Castagna, Palommina Rossa di Volturara - ultima settimana di ottobre

Comune di Montella

Distanza da Nusco 10,2 Km – tempo di percorrenza 15 minuti circa.
COME ARRIVARE:
IN AUTO:Il Comune è raggiungibile percorrendo la S.S. Ofantina bis, provenendo dai diversi centri della Campania, quali la vicina Avellino, Napoli e Salerno. Distanza da Napoli 54 Km. Tempo stimato di percorrenza 1h circa.
IN TRENO: E' possibile raggiungere Montella con le Ferrovie dello Stato che la congiungono ai maggiori centri del meridione sulla linea Avellino-Rocchetta S. Antonio-Montella.
IN AUTOBUS: E' raggiungibile mediante numerose corse delle autolinee pubbliche Air.
COSA VISITARE:
Oltre al caratteristico centro storico, a Montella si può ammirare:

Castello del Monte, un antico maniero di origine longobarda, oggi ridotto ad un rudere architettonico;

Santuario del SS. Salvatore, di antica fondazione, sorge sulla cima di un monte, ad oltre 900 m.s.l.m. e conserva al suo interno numerose opere di artisti locali.
Il Santuario è situato a sei chilometri circa da Montella e vi si può accedere attraverso una comodissima strada rotabile. Il piazzale panoramico è accessibile tutto l'anno. Invece, le funzioni religiose sono officiate da agosto a settembre. Il Santuario del Santissimo Salvatore sorge sulla sommità di un monte isolato dal resto della catena montuosa, a m. 954 di altitudine. Domina, quindi, tutta la vallata sottostante. "E’ un luogo indimenticabile, per chiunque vi sosti in meditazione, ci si sente sospesi tra terra e cielo..." (E. Volpe). Si raccontano miracoli e prodigi legati al santuario e al Gesù giovinetto, come quello del pozzo del miracolo, situato proprio nel piazzale del santuario, in cima alla montagna, da cui è possibile attingere l'acqua.

Musei Civici di Montella, ospitati all'interno del complesso monumentale del Convento di San Francesco, raccolgono numerose testimonianze della storia della cittadina;
Qui si insediò la prima comunità francescana, nel 1222. Folloni deriva dal latino”fullones”, ossia lavandai, perché nel periodo romano il luogo ospitava le folloniche dei tintori e dei lavandai. Il convento si trova a ridosso del fiume Calore e la sua fondazione si fa risalire allo stesso San Francesco che, andando pellegrino a Montesant’Angelo in Puglia, si fermò proprio in quel bosco, allora infestato di briganti. La tradizione vuole che durante la prima notte del suo pernottamento, nonostante l’abbondante nevicata, il leccio, sotto il quale il santo con i due confratelli che lo accompagnavano riposava, rimase asciutto mentre intorno era tutto bianco. Attirati da questo prodigio, i montellesi pregarono il frate di assisi di trattenersi ancora in quei luoghi, ma poiché doveva continuare il suo viaggio, acconsentì che rimanessero con i suoi confratelli. Lì dovevano costruire una chiesetta dedicata alla Vergine Maria, poi distrutta dalla nuova costruzione settecentesca, e un posto dove vivere. All’inizio le abitazioni furono realizzate in legno, ma poi si passò alla muratura grazie alle fortune messe a loro disposizione dai feudatari di Montella. Di questi benefattori ricordiamo Bartolomeo di Capua, Filippo I e II, la regina Giovanna I e Ottone di Brunswish. I privilegi furono confermati anche dagli aragonesi e dallo stesso Diego Canaviglia. Ad opera di Margherita Orsini, invece, fu annessa al complesso una cappella dedicata alla Vergine Assunta e qui trovò sepoltura lei stessa. Nel 1501 furono gettate le fondamenta per l’edificazione di una grande Chiesa, accanto al primitivo oratorio. La pianta era piuttosto irregolare, a causa del progressivo sorgere delle cappelle patronali. I frati minori conventuali della Provincia di Napoli abitano qui da circa 800 anni, con una sola interruzione dal 1806 al 1815. La chiesa fu realizzata tra il 1743 e il 1748, in stile barocco-rococò, pavimento in maiolica proveniente dalla fabbrica di Cerreto Sannita e stucchi Francesco Conforto. I lavori in legno che si trovano al suo interno sono opera di Giovanni e Costantino Moscariello, mentre gli altari sono di artisti napoletani.

Chiesa di Santa Maria del Piano
Nella seconda metà del XV secolo, Giovanni Pascale, Vescovo di Nusco, di origini montellesi, notando che erano falliti i tentativi di riunire tutti i fedeli di Montella nella Chiesa di San Francesco a Folloni, troppo lontana, pensò che a tale scopo fosse adatta la Chiesa di Santa Maria del Piano che sorgeva proprio al centro del Paese. Il Vescovo Pascale aspirava a riunire tutti i parroci delle undici parrocchie montellesi in un unico collegio: da qui la Chiesa prese il nome di Collegiata. La Chiesa, però appariva troppo piccola per le esigenze del tempo e quindi fu deciso di costruirne una più grande a spese del Capitolo e dell’Università.
La Chiesa ultimata alla fine del XVI secolo è stata ritoccata nel 1700 e restaurata dopo il sisma del 1980. Ha una sola navata. Sul lato destro si tro-vano quattro cappelle comunicanti tra loro. Sul lato sinistro, invece, le cappelle sono cin¬que. L’abside principale è di forma quadrata con una cupola decorata a stucco, illumi¬nata da un finestrone. L’altare è in marmi policromi lisci. Il tabernacolo maggiore così come l’altro della Cappella Bruni, fu ordinato da Don Tarquinio Bruni agli artisti napo¬letani Giuseppe d’Alessandro e Livio Turco. Nella parte inferiore dell’abside si trovano gli stalli in legno dei canonici risalenti al XVIII secolo mentre la balaustra che delimita l’abside è in pietra locale risalente al 1723.

Complesso monastico di Santa Maria della Neve
Il monastero ha subito modifiche architettoniche nel corso degli anni. La struttura è a pianta quadrata e con il tipico chiostro rinascimentale. Le volte a crociera che ricoprono i porticati presentano lunette che sono state affrescate da Ricciardi di San Severino. Molto interessante è anche il refettorio dove è collocato un affresco che rappresenta la Crocefissione.

La chiesa è a navata unica con presbiterio e coro. Ha sei altari oltre a quello maggiore e due di questi sono di notevole importanza. In uno degli altari è conservata la pala duecentesca della Madonna della Neve. Tra la zona presbiteriale e l'arcone di fondo è alloggiato un bellissimo coro ligneo a doppio ordine di stalli, mentre sulla porta d'ingresso della sagrestia è situata la cantoria che sostiene l'organo settecentesco.

Chiesa di Santa Maria del Carmine
Già verso la fine del 1500 nel piccolo rione del Carmine sorgeva una badia. Ma la chiesa fu costruita in seguito. Sul portale, infatti è presente lo stemma della famiglia Lepore e la data 1690. La Chiesa restaurata dopo il sisma dell’80 è costituita all’interno da una sola navata con ai lati gli stalli in legno dei confrati. L’abside è preceduto da alcuni scalini. L’altare è circondato da una cornice in legno.La statua della Madonna del Carmine è posta sopra l’altare in una nicchia di legno. Una volta a botte sormonta l’abside. Sul prospetto anteriore l’organo. Il soffitto è in legno decorato, il pavimento è formato da mattonelle che formano motivi in bianco e azzurro.

Chiesa di San Pietro e Paolo
Dall’iscrizione che si trova sull’architrave della Chiesa si può supporre che fu edificata nel 1779. La facciata è a capanna ed il già citato portale è in travertino con sulla sommità lo stemma del Vescovo Bonaventura. L'interno presenta una sola navata. Sulla parete di destra si nota una acquasantiera ed una fonte battesimale. Presenta sette lesene con capitelli che si ritrovano anche sulla parete di sinistra, dove è presente una scaletta che porta alla cripta e vicino all’abside una por¬ticina che immette alla sacrestia che collega la Chiesa con il campanile a pianta quadrangolare. All’interno della sacrestia si trova un bellissimo fontanino in pietra ed ha forma poligonale. Un arco trionfale divide la navata dall’abside che è a forma quadrangolare sormontato da una cupola a sesto ribassato. L’altare maggiore del “700 è in marmi policromi. Dietro l’altare la nicchia di San Pietro. L’organo a canne con la iscrizione “Franciscus Carci Neapoletanus facit Anno Domini 1798” che è un chiaro riferimento all’artigiano che lo costruì.

Chiesa di San Nicola
Non si ha nessun documento circa la costruzione della prima Chiesa di San Nicola, ma è certo che esisteva già nel 1515. Nel 1718 fu rifatta e ingrandita. La Chiesa presenta una facciata a capanna. E’ ad una sola navata ed ha una pianta rettangolare. Sia la parete di destra che quella di sinistra presentano le stesse caratteristiche, divise in due sezioni da un cornicione. Un arco trionfale divide la navata dell’abside dove si accede attraverso due scalini. L’altare è in marmi policromi. E l’organo a canne è del 1700. Sulla parete di destra dell’abside è beata una porticina che immette nell’oratorio della congrega del Santissimo Rosario. Sul lato della Chiesa è collocato il campanile a pianta quadrangolare con base di pietra.

Esternamente la facciata si presenta a capanna. La Chiesa è costituita da due aule rettangolari che attualmente sono divise da un muro ma che in origine erano comunicanti tra loro. L’aula di destra ha una forma rettangolare, mentre l’abside è di forma quadrata. Tre le nicchie sia sulla parete di destra che su quella di sinistra. L’altare che risale alla fine del XVII secolo è in marmi policromi presenta dei volti di angeli. Nella nicchia che lo sovrasta la statua di San Michele Arcangelo.

Chiesa di Santa Maria della Libera
L'antico ospedale che si trovava in località Avanti Corte nei pressi della Chiesa di San Leonardo essendo nel 1534 in pessime condizioni, fu trasferito nelle adiacenze della cappella di San Rocco in contrada Carrara e assunse la stessa denominazione della Chiesa.

Chiesa di San Rocco
Nella chiesa di San Rocco i fedeli veneravano il dipinto della Madonna della Libera che, secondo la leggenda, era stato portato a Montella da un soldato di stanza nelle Fiandre. Nel 1593 la chiesetta di San Rocco fu ingrandita e assunse la nuova denominazione di Santa Maria della Libera. Quando nel 1656 a Montella scoppiò un’epidemia di peste bubbonica molti cittadini si rivolsero con fede alla sacra immagine della Madonna della Libera ed a San Rocco che furono nominati protettori e patroni del paese. Dopo i restauri, resisi necessari a causa del terremoto del 1980, la chiesa è stata riaperta al culto il 30 luglio 1989.

La chiesa ha una facciata colorata in terra di Siena. Il portale in pietra presenta un piccolo stemma della Madonna. Il portone è in noce. Sul portale la scritta: “Templim hoc dive marie de libea edicatum ubi aedicula sti rocco olim aderat gubres ecc s ann terrae montellae a fundam eric curavere” (1603).
Leggermente più in alto è presente una ceramica con l’immagine della Madonna e del cavaliere che secondo la leggenda recò a Montella il primo dipinto
Una navata centrale e quattro cappelle laterali formano l’interno della chiesa. Il soffitto è in cassettoni di legno ed oro zecchino con al centro una tela raffigurante l’Ascensione. In legno anche il pulpito e la cantoria. L’abside presenta una volta a cupola. L’altare è in granito. L’abside è separata dalla navata centrale da un arco a tutto sesto. Il pavimento in marmo bianco e nero.
ALTRO DA VEDERE:
Le innumerevoli bellezze naturalistiche, che è possibile ammirare grazie a piacevoli passeggiate nella natura incontaminata.
MANIFESTAZIONI:
Festività di S. Michele Arcangelo – 8 maggio
Festività di S. Vito Martire – 15 giugno
Festività di S. Giovanni Battista – 24 giugno
Festività di S. Paolo e Pietro – 29 giugno
Festività della Madonna del Carmine – 16 luglio
Festività della Madonna della Neve – 5 agosto
Festività di S. Rocco Patrono di Montella – 15 agosto
Festività della Madonna della Libera – 16 agosto
Pellegrinaggio al Santuario del SS. Salvatore – agosto/settembre

Comune di Bagnoli Irpino

Distanza da Montella 6 Km – tempo di percorrenza 9 minuti circa.
COME ARRIVARE:
IN AUTO: superstrada OFANTINA bis che si allaccia da un lato al casello autostradale di Avellino est della NAPOLI-BARI e dall'altro lato al casello di Contursi (Av) dell'autostrada SALERNO-REGGIO CALABRIA
IN AUTOBUS: è possibile raggiungere Volturara con la linea AIR Avellino.
COSA VISITARE:
Parrocchia: Chiesa Madre di Santa Maria Assunta

La prima chiesa dedicata a Santa Maria Assunta fu costruita intorno al XII secolo sulla collina della Giudeca attorno alla quale sorse il primo centro abitato di Bagnoli. Nel XVI secolo fu ingrandita infatti, quella che era la lunghezza divenne larghezza, mentre fu interamente rifatta la struttura che vede l'attuale ingresso principale, il presbiterio, il coro e l'abside. La costruzione è lunga 53 metri e larga 28 ed ha 3 navate, l’interno è a croce latina. Ci sono all'interno numerosi quadri e sculture di artisti bagnolesi molto noti, come La Decollazione di S. Giovanni Battista e L'Addolorata di Andrea D'Asti, una tela raffigurante l'Immacolata Concezione che protegge Bagnoli, di Gustavo Trillo; il quadro della Concezione della Vergine con S. Luca e S. Nicola di Bari; La Trinità e Santi di Giacomo Cestaro, una scultura di S. Francesco da Paola ancora del Cestaro, un Cristo morto del famoso Domenico De Venuta e l'artistica nicchia in noce dove è custodita la statua dell'Immacolata, con ai lati due candelabri finemente lavorati dall'artista Erminio Trillo. Tra le tante opere d'arte che vi si trovano un discorso a parte merita il Coro Ligneo, un capolavoro d'intaglio, eseguito tra il 1652 e il 1657 dagli artisti bagnolesi Scipione Infante, Gian Domenico e Giovanni Angiolo Della Vecchia e Giacomo Bonavita, detto il Capoccia di Lauro.
Tale opera d'arte si presenta su tutti e tre i lati del coro, il quarto è rappresentato dall'altare con due ingressi laterali.

È maestoso, composto da 19 stalli a forma rettangolare in cui sono illustrati in altorilievi gli episodi del Vecchio Testamento e in bassorilievi quelli del Nuovo.
Chiesa di Santa Margherita

Brevi cenni storici: Edificata verso la fine del secolo XVI, prese il nome della pia Contessa Margherita Orsini, madre del Conte Troiano Cavaniglia. Venne poi ingrandita nel secolo successivo e completata alla fine del secolo XVIII. In principio fu sede dei Parlamenti pubblici, divenne in seguito la sede della congrega dei morti e di recente ha svolto la funzione di Cappella funebre dove venivano celebrati i funerali.
Chiesa: Chiesa di San Domenico

La chiesa e monastero di San Domenico, sorta nel 1490 ebbe inizialmente la denominazione di Santa Maria di Loreto.

In seguito per volere delle contesse, Margherita Orsini e Giulia Caracciolo, il convento venne dedicato a San Domenico.

Nel corso degli anni grazie al volere del frate Ambrogio Salvio, il convento venne ampliato e fatto nascere uno studentato che generò in Bagnoli una fucina di cultura.
ALTRO DA VEDERE:
Pinacoteca
Questo palazzo storico, oggi sede della pinacoteca, della biblioteca e della Pro Loco, è stato anche sede comunale fino al 1997. Fatto erigere verso il 1500 per volontà dei Conti Cavaniglia, signori di questa terra, per impiantarvi una tintoria per l'industria tessile, attività artigianale all'epoca molto fiorente a Bagnoli Irpino, era indicato come Palazzo della Tenta e fu acquistato successivamente dal Comune e da allora ne divenne la sede.
MANIFESTAZIONI:
Festività di S. Marco – 25 aprile
Festività di S. Nesta – lunedì successivo la Pentecoste
Festività di SS Immacolata – giugno
Festività di S. Domenico – 3 e 4 agosto
Festività di S. Lorenzo – 10 agosto
Festività di S. Rocco – 16 e 17 agosto

Comune di Nusco

COME ARRIVARE:
IN AUTO:Il Comune dista circa 35 km dalla Autostrada Napoli-Bari, con uscita al casello di Avellino Est. In alternativa il centro è raggiungibile in auto mediante la Strada Statale n.7, che dista 3 km dal bivio di Passo Manteca. Distanza da Napoli 81 km. Tempo stimato di percorrenza 55 min.
IN TRENO: Il Comune è dotato di stazione ferroviaria sulla linea Avellino-Rocchetta: sono previsti collegamenti giornalieri (7 corse) per Avellino e per Rocchetta. Inoltre, il Comune è raggiungibile anche mediante autobus di autolinee private sulla linea Avellino-Nusco-S. Angelo dei Lombardi, con collegamenti giornalieri (6 corse) per Avellino e per S. Angelo dei Lombardi.
COSA VISITARE:
Il centro storico di Nusco, fino al momento del sisma del 1980 per il quale è rimasto gravemente danneggiato, presentava un notevole numero di palazzi gentilizi e di fabbricati vari forniti di interessanti elementi architettonici quali portali, stemmi nobiliari, balconi in ferro battuto, pezzi d’opera finemente lavorati. Basta citare fra tutti l’Episcopio e il Seminario, con i loro portali, ma anche alcuni palazzi privati quali quello della famiglia Astrominica, Del Giudice, Ebreo, De Paulis, Meluziis, della Saponara, Del Sordo, Teta, Marino, Ciciretti e Natale.
Castello Longobardo
Dell’antico castello Longobardo si conservano soltanto poche mura fra cui spiccano i resti imponenti della torre e dei lati esposti a settentrione.
Cattedrale
L’ampia Cattedrale presenta una maestosa facciata di stile composito, costituita da grossi massi di pietra locale, debitamente squadrati e sistemati in epoche diverse nel rispetto del progetto originario. Sul lato nord sorge la torre dell’orologio (1891), mentre su quello a mezzogiorno si nota una lunga scritta del 1521; a fianco dell’ingresso vi è il campanile (alto m. 33). L’antico portale (1548), di stile rinascimentale e finemente lavorato, fu rimosso nel 1886 per essere adattato alla facciata della Chiesa di S. Antonio fuori le mura. L’interno della cattedrale, a tre navate con cappelle laterali e presbiterio e coro sopraelevati, fu spesso riattato; il suo aspetto attuale, comunque, è tipicamente settecentesco. Vi si possono ammirare: la cripta, di stile romanico di transizione, probabilmente sec. XIII, con volte a crociera e arcate a sesto acuto ribassato poggianti su grosse colonne, oggi quasi tutte coperte di stucco; il pulpito ligneo del Seicento, ottimamente lavorato, su cui si notano altorilievi e bassorilievi raffiguranti vari santi e simboli sacri; quattro mausolei per altrettanti vescovi; alcuni affreschi settecenteschi quali quelli della cripta, raffiguranti numerosi vescovi nuscani, e quelli della volta sacra, firmati dal Pennino.
ALTRO DA VEDERE:
All’ingresso del paese si ammira il bel monumento della Santa Croce (1619) in pietra locale, unico nel suo genere, per le varie raffigurazioni scolpite sulle sue parti. Esso consiste in una croce, su una colonna monolitica scanalata sostenuta da quattro leoncini, e di un plinto con gli angoli in rilievo e facce istoriate.
Non molto bello, ma a simbolo della fede delle nuscane verso il loro patrono, è il monumento di S. Amato, eretto nella piazza centrale del paese (1893).
A parte alcuni bassorilievi in marmo o in legno e, in particolare, un ciborio di stile rinascimentale, sparsi un po’ dovunque, in altre cappelle si trovano alcune interessanti tele d’autore quali: la Madonna Del Rosario di A. D’Asti, del 1721, restaurata nel secolo scorso, e altri dipinti di M. Foschini, entrambi allievi del Solimena. Sono, poi, sistemate lungo i pilastri della navata centrale le non disprezzabili tele della Via Crucis, del 1741, firmate dal D’oranges, mentre alcune preziose statue d’argento, oggetti sacri e pezzi d’oreficeria, oltre ai ricchi paramenti sacri, quali le antiche pianete, si trovano conservate nella stanza del “Tesoro” della cattedrale. Alcune tele, infine, di un certo valore artistico, sono reperibili nell’episcopio.
Tabernacolo per Olii Santi: periodo barocco Sec. XVI – realizzata in marmo scolpito da artisti locali.
MANIFESTAZIONI:
Notte dei Falò. S. Antuono maschere e suoni – 17 gennaio
Via Crucis – venerdì Santo
Festività in onore di S. Amato – 28 maggio
Festività in onore di Sant’Antonio da Padova – 13/14 giugno
Festività in onore della Madonna Assunta in Cielo – 15 agosto
Festività della Madonna del Monte Carmelo – 22/23 agosto
Estate a Nusco
Sagra dei cecaluccoli – 15/30 agosto
Testamento di Carnevale – carnevale

Comune di Lioni

COME ARRIVARE:
IN AUTO: Avellino: Il Comune è raggiungibile attraverso la strada 7 Ofantina, uscita Lioni. Da Nusco:: uscire da Nusco, prendere la SP 115, proseguire per la SP 33; prendere poi la SS 7e continuare per la SP 176.
IN TRENO: La stazione ferroviaria più vicina è quella di Lioni, sulla linea Avellino - Rocchetta S.A.
COSA VISITARE:
Lioni, collocato a 550 metri di altezza, domina il fiume Ofanto; purtroppo è uno dei comuni irpini maggiormente colpito dal terremoto dell’80. La prima notizia del borgo è contenuta in un atto di donazione dell’anno 883, dove si legge che il principe longobardo Sicario concede alla badessa di S. Sofia una proprietà sita in Lioni. Lioni è una cittadina ricca di storia e di un significativo patrimonio storico-culturale, nonostante il disastroso evento sismico. Nel centro storico, che conserva portali in pietra del Settecento, da visitare è senz’altro la Chiesa di S. Maria dell’Assunta che risale al 1580 e che, distrutta dal terremoto del 1694, venne successivamente riedificata. Come già accennato anche l’ultimo terremoto ha lasciato il suo segno, è stata, però, accuratamente restaurata. Di particolare pregio è la sua torre in pietra squadrata che conserva lo stile architettonico dell'epoca. Altra struttura particolarmente interessante è rappresentata dal Santuario di San Rocco. In verità, è stato completamente ricostruito dopo il sisma del 1980 e dell’antico edificio conserva solo il bellissimo portale lapideo di epoca settecentesca e le colonne del porticato esterno di stile tuscanico. All’interno conserva un’interessante statua lignea settecentesca raffigurante S. Rocco.
CONSIGLI UTILI:
In località Oppido sorse in epoca remota il Santuario di S. Maria del Piano. All’interno si può ammirare un bellissimo gruppo ligneo del XVIII secolo rappresentante Maria che visita S. Elisabetta.
E' senz’altro consigliabile visitare, presso l’Istituto Comprensivo “N. Iannaccone”, il Museo etnografico che raccoglie numerose testimonianze della storia locale (3500 oggetti su 500 mq).
Tel. 0827/ 42046, è fruibile su richiesta con apertura anche nel periodo estivo.
ALTRO DA VEDERE:
Da Lioni, percorrendo una strada che si snoda tra alberi di alto fusto, si raggiunge l'Altopiano del Laceno, come pure il Monte Cervialto. Di rilievo i reperti archeologici ritrovati nel circondario: Castello di Paola, nella frazione omonima, sono appena visibili i ruderi del fortilizio di età normanna.
MANIFESTAZIONI:
Fiera di S. Rocco - 2a domenica di novembre
Festa di S. Carlo - 4 novembre
Fiera della SS. Annunziata - 25 marzo
Festa di S. Bernardino e relativa fiera - 20 maggio
Festa di S. Antonio - 13 giugno
Festa di S. Maria del Piano - 2 luglio
Festa del Carmine e fiera della Madonna del Carmine - 16 luglio
Festa di S. Rocco - 16 agosto